sabato 5 settembre 2015

PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERÒ!!!


Grazie Don Antonio,
per l'intervento e la precisazione di adesso all’articolo dell’Unione Sarda.
PER AMORE DEL MIO POPOLO NON TACERÒ!!!
così Mons.Riboldi, * 

così Isaia 62 (Per amore di Sion non tacerò,
per amore di Gerusalemme non mi darò pace,
finché non sorga come stella la sua giustizia
e la sua salvezza non risplenda come lampada.)
così tu, caro Don Antonio:
CONDIVIDO TUTTO !!!
Di seguito le precisazioni di Don Antonio Mura, già Parroco di Santa Chiara ad Iglesias.
"Quando si legge un articolo lo si legga nella sua interezza"
"La mia attenzione, nell'articolo dell'Unione Sarda di venerdi 4 settembre u.s., (come nel medesimo articolo ho con chiarezza specificato!) non voleva essere un attacco agli spettacoli (anche se su questo argomento si potrebbe discutere visto che una valanga di soldi sono stati dati a pioggia;
voglio anche ricordare che la Parrocchia S.Chiara non ha voluto fare nessuna richiesta di contributi e quindi siamo fuori da questo 'circuito'), ma un invito a mettere (come si fa legittimamente per l'animazione estiva della citta), lo stesso impegno (ma forse anche di piu) che deve essere posto nell'affrontare le gravi problematiche strutturali e sociali che investono tutta la comunità cittadina.
Nello specifico il contenuto preso in considerazione nell’articolo era il seguente: “che fine faranno le strutture cittadine dedicate agli anziani?! Che fine faranno i lavoratori in esse impegnati?”
Da parte mia non e' polemica di fine mandato... E' l'ennesima lettura critica di un sistema di gestione della città che a mio modesto parere mostra gravi limiti di impostazione.
Potrei definire il mio intervento in questo modo:
lettura critica di fine estate di un cittadino (anche parroco) che ne ha viste 'di tutti i colori'; di un cittadino che vivendo nel Centro Storico (ancora per poco: sigh!) vede tutto il costante degrado che non rende giustizia ne alla città, ne al Centro storico, ne a coloro (moltissimi anziani) che ci vivono.
C'e' un dissesto urbano che fa spavento.
Durante la festa di S.Chiara, la processione ha attraversato vie del Centro Storico completamente al buio col selciato completamente dissestato.
Vogliamo parlare di Piazza Municipio: da mesi e' diventata una piazza a traffico illimitato a tutte le ore del giorno e della notte?
E il pavimento della piazza (come altre zone del Centro Storicoormai rattoppato da cemento laddove si frantumano i blocchi di pietra?!!!...
i tombini del centro storico sono quasi tutti intasati; a quando la pulizia? Alle prossime piogge? Quando le strade si allagheranno e le case.....?!!!!!...non c’è bisogno di continuare nell’elencazione perché tutti avete occhi per vedere!!!!!!
Questo sistema non e' un caso isolato in città. Ogni quartiere e le frazioni mostrano segni di progressivo degrado.
Io sono felice che il centro storico viva anche di spettacoli e significativi eventi (e meno male!), nei quali io stesso, spesso ho partecipato con gioia e vivendo bei momenti con tanti di voi
Probabilmente metterei maggiore attenzione a verificare la qualità, l’impatto sonoro e gli orari di chiusura di certi eventi (secondo le norme di legge) in certi ambienti del Centro Storico….nel rispetto di tutte le esigenze.
Ma vogliamo ascoltarli i cittadini? O forse vogliamo ascoltarli solo in campagna elettorale?!
Con convinzione mi sono voluto immergere, in questi anni, nel tessuto quotidiano della vita cittadina, favorendo una Chiesa nel territorio, costantemente a disposizione.
Ribadisco il senso del mio intervento giornalistico: si ponga legittimo impegno per organizzare l'animazione estiva nella città; Animazione utile per i cittadini e per i turisti, ma allo stesso tempo non si trascurino esigenze fondamentali che riguardano i cittadini, soprattutto coloro che soffrono (tra questi una infinità di anziani, vecchi e malati) spesso nascosti alla vita pubblica della città, e per conseguenza va posta grande attenzione e tutela anche nei confronti di coloro che devono essere tutelati nel proprio posto di lavoro a servizio degli ultimi. Molte mie riflessioni le ho condivise già nella scorsa campagna elettorale. Non sono nemico dell'amministrazione (i titoli giornalisti alcune volte esagerano). Tra gli amministratori ho tanti amici, ma l’amicizia non va svenduta e barattata nel mercato delle convenienze o dei silenzi complici.
Come tutti voi, amo questa città che merita grandi attenzioni e ragionamenti di alto lignaggio e in una sana democrazia non si dicono 'GUFI' coloro che desiderano confrontarsi, essere politici, amanti del bene comune e quindi condividere idee per il bene anche di quei coloro che non hanno possibilità di esprimersi o talvolta temono di esprimersi.
..... Ma probabilmente a qualcuno farebbe comodo il mio silenzio e quello di tanti cittadini! A qualcuno può convenire un atteggiamento supino, allineato a certe metodologie politiche ormai collaudate anche a livello nazionale, dove chi esprime un parere 'fuori dal coro' e' un pessimista e intralcia il progresso (v. GUFO)! Ma si!, scelgo, dopo questo scritto di far silenzio, in modo pubblico, sulle vicende della città. Ma il mio silenzio non venga interpretato come ignavia, o allineamento. State tranquilli, carissimi amici amministratori e tutti quei cittadini ai quali ho arrecato disturbo condividendo idee e pensieri per la città, mi impegno a resistere alla tentazione di esprimere valutazioni, idee e proposte per la città!
Grazie a chi ha voluto capire e grazie a tutti coloro che pur non condividendo le mie idee, hanno voluto e desiderato confrontarsi in modo leale, faccia a faccia.
In ogni caso continuerò a pregare per questa città e a riflettere con chi lo desidera su valutazioni e prospettive per Iglesias.
Un caro saluto dal cittadino don Antonio Mura sempre residente ad Iglesias.

(*)Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra, per il suo coraggioso impegno è diventato punto di riferimento autorevole; conferenziere e scrittore, ha pubblicato diversi libri. Dirige la rivista Amici dei lebbrosi, mensile dell'Aifo. Ha pubblicato: Le beatitudini (con O. Battaglia e G. Florio), Assisi 1979; Essere vescovo e uomo tra gli uomini, Assisi 1983.
(*)Antonio Riboldi, vescovo emerito di Acerra, per il suo coraggioso impegno è diventato punto di riferimento autorevole; conferenziere e scrittore, ha pubblicato diversi libri. Dirige la rivista Amici dei lebbrosi, mensile dell'Aifo. Ha pubblicato: Le beatitudini (con O. Battaglia e G. Florio), Assisi 1979; Essere vescovo e uomo tra gli uomini, Assisi 1983.
foto di Maccioni Giampiero.
Sono passati vent'anni dalla pubblicazione, da parte di Mons. Antonio Riboldi, vescovo di Acerra, di una lettera pastorale che ha rappresentato per la comunità ecclesiale della diocesi un coraggioso atto di denuncia contro la violenza e la sopraffazione della camorra e della malavita organizzata. Per amore del mio popolo non tacerò resta una testimonianza importante di una Chiesa che alza la voce in difesa di chi non ha voce e subisce umiliazione e sopruso.

Il documento che ora viene ripubblicato (Edito da Paoline Editoriale Libri, 2003) è accompagnato da una introduzione a firma di Mons. Aldo Del Monte, vescovo emerito di Novara, da una post-fazione di Massimo Savastano e da una testimonianza autobiografica dello stesso Mons. Riboldi. Sono passati tredici anni (1992)  dalla morte di Falcone e Borsellino e questa lettera pastorale offre uno stimolo ancora molto attuale per la riflessione sulla necessità di alzare la voce contro ogni forma di ingiustizia e di violenza che offendono la libertà e la dignità delle istituzioni, poste a garanzia dei cittadini.

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